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Prodotti tipici nazionali

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  • Prodotti tipici nazionali

    Ci sono alcuni prodotti tipici nazionali che hanno ottenuto IGP e DOP, perchè riconosciute di alta qualità e con pregi tutti loro, spesso li sentiamo nominare specialmente nelle trasmissioni di cucina.
    Vediamo di approfondire un pochino la nostra conoscenza

    Nocciola gentile delle langhe IGP

    La Varietà di nocciolo coltivata in Piemonte è la Tonda Gentile Trilobata. La cui produzione è concentrata nelle province di Cuneo, Asti e Alessandria, in un areale compreso tra le colline delle Langhe, del Roero e del Monferrato. La denominazione I.G.P. garantisce agli utilizzatori ed ai consumatori la qualità e l'autenticità del prodotto.

    La Nocciola Piemonte I.G.P., è particolarmente apprezzata dall'industria dolciaria per i suoi parametri qualitativi quali:
    - forma sferoidale del seme
    - gusto ed aroma eccellenti dopo tostatura
    - elevata pelabilità
    - buona conservabilità
    Per questi motivi la Nocciola Piemonte è universalmente conosciuta come la migliore al mondo.
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  • #2
    Pistacchio di Bronte DOP


    La Sicilia è l'unica regione italiana dove si produce il pistacchio ("pistacia vera") e la cittadina etnea, con oltre tremila ettari in coltura specializzata, ne esprime l'area di coltivazione principale (più dell'80% della superficie regionale) con una produzione dalle caratteristiche peculiari.
    Bronte, Eden di pistacchio, con un frutto dal gusto e dall'aroma universalmente riconosciuti come unici e particolari.
    L'"oro verde", così è denominato il "pistacchio verde di Bronte", rappresenta la principale risorsa economica del vasto territorio della cittadina etnea.

    Concorreranno la terra e le sciare dell'Etna, la temperatura o il portainnesto, le tradizioni di coltura tramandate da padre in figlio, fatto è che la pistacchicoltura brontese, a differenza dei prodotti di provenienza americana o asiatica, in massima parte con semi di colore giallo, produce frutti di alto pregio, molto apprezzati e richiesti nei mercati europei e giapponesi per le dimensioni e l'intensa colorazione verde.
    Il pistacchio brontese è dolce, delicato, aromatico. Soprattutto è unico. Fra le varie qualità coltivate nel Mediterraneo e nelle Americhe possiede colori e qualità organolettiche che ne fanno un unicum in tutto il mondo con un suo sapore soave che i frutti prodotti altrove non hanno.
    Viene apprezzato nei mercati italiani ed esteri per l'originalità del gusto e l'adattabilità in cucina e in pasticceria. E' usato nell'industria dolciaria sopratutto per preparare torte, paste, torroni, mousse, confetti, gelati, e granite, ma è squisito anche nei primi e secondi piatti o arancini; è utilizzato anche nella preparazione degli insaccati (ottimo nelle mortadelle e nelle soppressate) e nel settore cosmetico
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    • #3
      Nocciola di Giffoni IGP

      L’Indicazione geografica protetta “Nocciola di Giffoni” si riferisce ad una delle varietà italiane più pregiate in assoluto: la Tonda di Giffoni.
      Le caratteristiche distintive della “Nocciola di Giffoni” IGP sono rappresentate: dalla forma perfettamente rotondeggiante del seme (che è la nocciola sgusciata), che ha polpa bianca, consistente, dal sapore aromatico, e dal perisperma (la pellicola interna) sottile e facilmente staccabile. E’ inoltre particolarmente idonea alla tostatura, alla pelatura e alla calibratura, anche per la pezzatura media e omogenea del frutto. Per queste sue caratteristiche pregiate essa è particolarmente adatta alla trasformazione industriale ed è pertanto fortemente richiesta dalle industrie per la produzione di pasta e granella, nonché, come materia prima, per la preparazione di specialità dolciarie di grande consumo. Nell’area di origine è utilizzata anche come ingrediente nella preparazione di una variegata gamma di prelibatezze, tra le quali: dolcetti, torte, gelati, creme, ma anche insoliti primi piatti e finanche liquori alla nocciola.

      Ma la “Nocciola di Giffoni” IGP si presta particolarmente, proprio per la forma e la qualità del frutto, al consumo diretto, sia in guscio che soprattutto come snack denocciolato intero, ed è questa forma di consumo che ha stimolato un nuovo rinnovato interesse verso tale prodotto. Al naturale o ricoperta di cioccolato, nel miele o nel torrone, la “Nocciola di Giffoni” IGP sta guadagnando, anche all’estero, il favore dei consumatori.

      Questo frutto è molto usato ed amata dal grande pasticcere Salvatore de Riso
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      • #4
        Cappero di Pantelleria IGP

        I capperi di Pantelleria vengono conservati sotto sale, per essere utilizzati in mille modi nelle preparazioni di primi piatti, secondi, salse e condimenti.
        Per utilizzare i capperi nelle varie preparazioni in cucina non sono necessari particolari accorgimenti: si prendono nella quantità da utilizzare e si lavano con acqua corrente, togliendo il sale di conserva, oppure, se si desiderano un po' meno salati, si lasciano in una ciotola con acqua per il tempo che si ritiene sufficiente per il proprio gusto, dopo di ché sono pronti per l'uso.
        Per conservare i capperi, qualora siano stati acquistati in una confezione a sacchetto, basta travasarli con il sale di conserva in un barattolo di vetro e richiuderli con la capsula a vite, in modo che non perdano l'umidità, essiccandosi.
        Così conservati i capperi di Pantelleria possono durare anche degli anni mantenendo sempre le loro ottime caratteristiche organolettiche.
        Diffidate sempre dei capperi in aceto o in salamoia acetata in quanto il conservante ideale e migliore per il cappero è il sale in quanto non altera le qualità del cappero. Se viene scelto un conservante più aggressivo come l'aceto, un motivo deve pur esserci, vero?


        Curiosità
        Curioso è un metodo utilizzato dai panteschi (abitanti di Pantelleria) per incentivare la coltivazione dei capperi, che consiste nello "sparare" i semi di cappero con una cerbottana tra le fessure di un muro o tra le tegole di un tetto ben esposto.
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        • #5
          Lacrimella di Tropea

          Lasciatemi spendere una parola per questo tipo di capperi che non hanno avuto nessun riconoscimento ma secondo me sono molto più buoni degli altri.
          Sono piccolissimi, da qui appunto lacrimella ed io quando ho occasione di andare in Calabria ne compro grossi quantitativi
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          • #6
            Carota di Maccarese


            E' stato avviato l'iter per il riconoscimento IGP.
            Conosciuta già ai tempi dei Romani, la carota odierna conserva ben poco delle sue origini, a cominciare dal colore. Nell'antichità, infatti, le carote erano bianche, viola, rosa, gialle, verdi e nere; la colorazione arancione attuale, è frutto di selezioni ed incroci ad opera degli olandesi che desideravano ottenere un ortaggio che avesse lo stesso colore della Camera d'Orange.
            La produzione laziale è concentrata nella zona di Maccarese, da cui prende la denominazione, dal momento che la carota predilige terreni profondi e freschi, ben drenati e tendenti al sabbioso.
            Dolce tenera e compatta è prediletta da molti chef, nonchè pasticceri

            Ricordate la famosa torta di carote di Maccarese e nocciole presentata da Caterina Cacciani a Casa Alice?

            INGREDIENTI
            Farina 300g
            burro 250g
            zucchero 3000g
            4 uova
            nocciole macinate 300g
            carote grattugiate 300g
            1 bustina di lievito per dolci
            un profumo di cannella
            un pizzico di sale

            PREPARAZIONE
            Montate con una frusta elettrica lo zucchero con le uova, per ottenere una crema soffice. Aggiungete il burro leggermente fuso ma non caldo, amalgamare bene. A parte unire la farina, le nocciole macinate, le carote grattugiate finemente, il lievito, il sale e la cannella. Incorporare nel composto montato, imburrate ed infarinare una tortiera, ed infornare a forno gia’ caldo, a 150 C per 40 minuti. Per verificare la cottura interna inserire uno stecchino e vedere se ne esca asciutto. Se è ancora umido all’interno la torta non è cotta. Far raffreddare, spolverizzare con zucchero a velo e servire a fette.
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            • #7
              Interessanti davvero queste notizie
              Dalle nocciole purtroppo mi devo tenere alla larga

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              • #8
                grazie Marina per queste utili informazioni.... io conoscevo solo i capperi di Pantelleria

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                • #9
                  Io ero più documentata, ma non di molto

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                  • #10
                    Molto interessante, almeno anche io che conosco poco i prodotti mi faccio un'idea e non resto nell'ignoranza
                    Grazie Marina fai sempre molto per tenerci aggiornati

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